anema e core

Anema e core emoziona anche i rivoluzionari russi

Salve D’Esposito – Tito Manlio – 1950

L’amore non è bello se non è litigarello canta Jimmy Fontana nel 1970. Il protagonista di Anema e core nel 1950, al contrario, pensa che usare parole aspre non è un ingrediente indispensabile per condire il vero l’amore.

A tal proposito chiede alla sua amata di non usare parole sgradevoli per fargli dispetto. Non ha senso farlo tra due persone innamorate perdutamente e che si desiderano con tanto ardore.

Si rammarica anche di non ricevere risposta alle sue chiamate. Evidentemente anche allora, senza cellulare, era possibile rifiutare la chiamata.

Si dispera perché il loro amore, straripante di passione, non può essere offuscato da banali ripicche. E sa che anche la sua “morosa” desidera allo stesso modo stare insieme a lui senza lasciarsi “nemmeno per un attimo”. Quindi conclude: teniamoci così, anima e cuore.

Lo spunto per il testo di Anema e core pare sia stato fornito all’autore Tito Manlio da una vivace ma futile discussione con la moglie.

 

Le due facce della medaglia: originalità e sterilità

 

Il titolo originale doveva essere Che matenata ‘e sole. Ma sulla base delle considerazioni fatte dal maestro Salve D’Esposito, autore della musica, sarebbe stato inopportuno. In quel periodo andava forte un’altra loro canzone dal titolo simile, Me so ‘mbriacato ‘e sole.

Nessuno oggi si sarebbe posto questo problema, anzi avrebbe fatto quello che volle evitare D’Esposito. Ma allora e per molti decenni a seguire l’originalità era un requisito dell’arte e della creatività in tutti i campi.

Quindi pensare che qualcuno potesse interpretare quel titolo come un tentativo di sfruttare l’onda di un successo del momento suscitava un certo disagio.

Purtroppo i tempi cambiano e quello che il maestro si era rifiutato di fare, oggi sarebbe un’opportunità da cogliere al volo.

 

L’ascesa all’Olimpo della canzone napoletana

 

Anema e core, canzone del 1950, riceve un battesimo d’eccezione. Infatti, per la prima volta viene cantata alla radio da Tito Schipa accompagnato dallo stesso Salve D’Esposito.

Il successo è immediato sia in Italia che all’estero. Nel 1954 ascende all’Olimpo della canzone napoletana accanto a capolavori quali Marechiaro, ’O sole mio, Core ’ngrato, in un particolare Museo virtuale.

Nel 1955 batte il record di incisioni. 58 solo in Italia.

Salve d’Esposito a chi gli chiede il segreto di un tale successo si limita a riassumere: “12 versi e 32 battute”.

La melodia di Anema e core arriva persino nella Russia sovietica ed emoziona i cuori duri degli eroi rivoluzionari. Sukhan Babayev, segretario generale del Partito comunista del Turkmenistan pare ne sia rimasto affascinato dopo averla sentita canticchiare da Pietro Nenni.

 

La canzone italiana nell’ex Unione Sovietica

 

Nonostante fosse una canzone italiana viene trasmessa dalla radio russa. Ma nel pieno della Guerra fredda si tratta di un evento che non ha precedenti.

Non era come oggi che i paesi dell’ex Urss impazziscono per alcuni vecchi dinosauri della canzone italiana. A meno che non li accusino di spionaggio. Ma questa è un’altra storia.

Tra questi Al Bano e Romina che da quelle parti sono delle grandi star. Nel 2013 hanno tenuto tre grandiosi concerti alla Crocus Hall di Mosca. Agli occhi affascinati degli ex sovietici la loro appare come l’esibizione dei Queen al Live Aid, il concerto rock tenutosi il nel 1985 in contemporanea al Wembley Stadium di Londra e al John F. Kennedy Stadium di Philadelphia. Considerato il più grande evento rock della storia.

In tutta onestà bisogna dire che anche in Italia Al Bano e Romina hanno i loro fan. Quasi tutti compresi nella fascia avanzata della terza età. E questo ci castiga perché la coppia canterina, nonostante il richiamo dell’entusiastico pubblico russo, è rimasta in Italia.

E ci ritroviamo, in particolare, con una cariatide di quasi 80 anni onnipresente, col suo borsalino, su tutte le reti televisive, in ogni rivista di gossip, con le sue mogli, i suoi figli, le sue terre, il suo vino e in più con le sue storie: Albano si racconta…

Nemmeno Berlusconi, all’apice della sua carriera politica, nonostante sue martellanti campagne elettorali in televisione riusciva a fare di più.

 

Il maestro Salve D’Esposito, l’autore della musica

 

L’autore della musica, il maestro Salvatore D’Esposito, divenuto poi Salve, nasce a Sorrento nel 1903 e muore a Roma nel 1982. Direttore d’orchestra e compositore arriva al successo con Me so ‘mbriacato ‘e sole. Poi Anema e core, la sua perla.

Nel 1948 incontra Domenico Titomanlio, alias Tito Manlio e con lui crea un fortunato sodalizio che prosegue per molti anni a seguire.

Nello stesso anno del loro incontro nasce Me so ‘mbriacato ‘e sole.

A partire dagli anni Cinquanta la sua carriera di compositore si arricchisce grazie alla collaborazione con registi, poeti e artisti di grande spessore.

Trascorre gli ultimi anni della sua carriera artistica nell’ hotel Hassler di Roma. Una ghiotta occasione per i clienti dell’albergo di godere delle esecuzioni del maestro.

Nel 1963 in omaggio all’hotel che aveva scelto quale sua dimora compone la canzone Hassler.

 

Tito Manlio, l’autore del testo

 

Tito Manlio nasce a Napoli nel 1901 e muore a Roma quando aveva 71 anni.

Oltre ai testi per i successi condivisi con Salve D’Esposito, ne scrive molti altri in italiano e in napoletano, di discreto successo.   

Su tutte: Voglio vivere così, col sole in fronte, Nu quarto ‘e luna, Rosso di Sera.

Con la canzone Ischia, parole e musica si guadagna la riconoscenza degli ischitani che gli donano un terreno in riva al mare per costruirvi una casa di villeggiatura.

 

Icona enzo

© Riproduzione riservata

 

Testo, traduzione e video

 

Nuje ca perdimmo ‘a pace e ‘o suonno,
nun ce dicimmo maje: pecché?

Vocche ca vase nun ne vonno,
nun só ‘sti vvocche oje né’!
Pure, te chiammo e nun rispunne
pe’ fá dispietto a me.

Tenímmoce accussí… ánema e core,
nun ce lassammo cchiù, manco pe’ n’ora,
stu desiderio ‘e te mme fa paura,
campá cu te, sulo cu te, pe’ nun murí!

Che ce dicimmo a fá parole amare,
si ‘o bbene po’ campá cu nu respiro.
Si smanie pure tu pe’ chist’ ammore,
tenímmoce accussí… ánema e core!

Stu desiderio ‘e te mme fa paura,
campá cu te, sempe cu te, pe’ nun murí!

Che ce dicimmo a fá parole amare,
si ‘o bbene po’ campá cu nu respiro.
Si smanie pure tu pe’ chist’ ammore,
tenímmoce accussí… ánema e core!

 

Traduzione in italiano

Anima e cuore

Noi che abbiamo perso la pace e il sonno,
non ci diciamo mai: perché?

Bocche che baci non vogliono,
non sono queste bocche, o mia cara!
Se anche ti chiamo non rispondi
per fare dispetto a me.

Teniamoci così… anima e cuore,
Non lasciamoci più, neanche per un’ora,
questo desiderio di te mi fa paura,
vivere con te, solo con te, per non morire!

Per quale motivo ci diciamo parole amare,
se il bene può vivere con un respiro.
Se soffri anche tu per questo amore,
teniamoci così… anima e cuore!

Questo desiderio di te mi fa paura,
vivere con te, sempre con te, per non morire!

Per quale motivo ci diciamo parole amare,
se il bene può vivere con un respiro.
Se soffri anche tu per questo amore,
teniamoci così… anima e cuore!

 

Video. Toni Servillo e Fausto Mesolella interpretano Anema e core

 

Cookie policy Privacy policy Aggiorna le preferenze sui cookie