tu ca nun chiagne

Tu ca nun chiagne, la freddezza di una donna dispettosa

Libero Bovio – Ernesto De Curtis – 1915

A quest’uomo innamorato sembra che anche la Montagna condivida il suo stato d’animo. Il profilo notturno del Monte Somma si staglia all’orizzonte come una persona stancamente adagiata alla luce di una pallida luna.

Mentre soffre le sue pene d’amore, si perde con lo sguardo e sente tutta la natura che lo circonda partecipe della sua tristezza.

Ma questo non lo consola. Vorrebbe vedere la sua amata che al contrario pare abbia deciso diversamente.

Allora quest’uomo si chiede perché la donna amata sia così insensibile al suo amore appassionato.

Lo rattrista il pensiero che lei resti indifferente al suo pianto. Eppure non pretende tanto. Gli basterebbe solo vederla.

 

Libero Bovio, un gigante della canzone napoletana

 

Tu ca nun chiagne fu presentata nei primi mesi della Grande guerra. I versi sono di Libero Bovio, una delle figure più rappresentative del panorama letterario e artistico napoletano del primo Novecento.

Insieme con Salvatore Di Giacomo, E.A. Mario ed Ernesto Murolo fu tra i protagonisti del periodo più fulgido della canzone napoletana. Scrisse tra l’altro Guapparia, Reginella, ’O paese d’ ‘o sole, Lacreme napulitane, Silenzio cantatore, Zappatore.

Sin da piccolo la sua passione erano la musica popolare e il teatro dialettale. La madre Bianca Nicosia, maestra di pianoforte, al contrario lo spingeva verso la musica classica.

Per volere della famiglia iniziò le scuole tecniche che abbandonò con piacere anche se in conseguenza di un malaugurato evento. Infatti, la morte del padre Giovanni, professore di filosofia, lo costrinse a cercarsi un lavoro.

 

Ernesto De Curtis per la musica di ‘Tu ca nun chiagne’ 

 

Il primo impiego “in prospettiva” lo trovò presso il Don Marzio, un popolare giornale comico satirico fondato nel 1860 da Luigi Pappalardo. L’assunzione era avvenuta dopo che la madre aveva “scommesso” sul futuro del giornale sovvenzionandolo. Redattore del Don Marzio fu anche Edoardo  Nicolardi.

Una posizione lavorativa più solida la trovo con l’assunzione presso l’Ufficio Esportazioni del Museo archeologico nazionale di Napoli.

Dal 1917 al 1923 fu direttore della famosa casa editrice musicale La Canzonetta.

Notevolissima la sua produzione teatrale. Si ammalò nel 1941 e morì un anno dopo, a 59 anni, nella sua casa di via Duomo nel centro storico di Napoli.

Autore della musica di Tu ca nun chiagne è Ernesto De Curtis. Lo stesso che aveva composto la musica di Voce ‘e notte e Duorme Carmé. Ma che deve la sua fama alla celeberrima Torna a Surriento musicata sui versi del fratello Giambattista. I due formarono un sodalizio artistico che durò dal 1897, data della prima pubblicazione di ’A primma vota, fino alla sua morte nel gennaio del 1926.

Nel 1920 Ernesto si trasferì in Argentina ma nemmeno questa distanza fu da ostacolo alla collaborazione.

Tu ca nun chiagne è stata interpretata da tutti i più grandi tenori. Da Enrico Caruso a Mario Del Monaco, da Giuseppe Di Stefano a Luciano Pavarotti, José Carreras, Plácido Domingo. E da tanti grandi nomi della musica italiana. Ma una menzione particolare va alla personalissima interpretazione di Enzo Gragnaniello e alla versione progressive pop con la quale Il Giardino dei Semplici nel 1975 ottenne il disco d’oro vendendo un milione di copie.

 

Icona enzo

© Riproduzione riservata

Testo, traduzione e video

 

Comm’è bella ‘a muntagna stanotte,
bella accussí, nun ll’aggio vista maje!
N’ánema pare, rassignata e stanca,
sott”a cuperta ‘e chesta luna janca.

Tu ca nun chiagne e chiágnere mme faje,
tu, stanotte, addó’ staje?
Voglio a te!
Voglio a te!
Chist’uocchie te vonno,
n’ata vota, vedé!

Comm’è calma ‘a muntagna stanotte,
cchiù calma ‘e mo, nun ll’aggio vista maje!
E tutto dorme, tutto dorme o more,
e i’ sulo veglio, pecché veglia Ammore.

Tu ca nun chiagne e chiágnere mme faje,
tu, stanotte, addó’ staje?
Voglio a te!
Voglio a te!
Chist’uocchie te vonno,
n’ata vota, vedé!

 

Traduzione in italiano

Tu che non piangi

Come è bella la montagna stanotte,
bella così non l’ho vista mai!
Un’ anima pare, rassegnata e stanca,
sotto la coperta di questa luna bianca.

Tu che non piangi e piangere mi fai,
tu, stanotte, dove sei?
Voglio te!
Voglio te!
Questi occhi ti vogliono,
un’altra volta, vedere!

Come è calma la montagna stanotte,
più calma di così, non l’ho vista mai!
E tutto dorme, tutto dorme o muore,
ed io solo veglio, perché è sveglio l’Amore.

Tu che non piangi e piangere mi fai,
tu, stanotte, dove sei?
Voglio te!
Voglio te!
Questi occhi ti vogliono,
un’altra volta, vedere!

 

Video:

Il Giardino dei Semplici interpretano Tu ca nun chiagne. Video ufficiale.  Feat Marthy

 

 

Cookie policy Privacy policy Aggiorna le preferenze sui cookie